“Ghosts” e “Il club delle baby-sitter” di Raina Telgemeier

ghostsSe siete fan di Raina Telgemeier, questo mese avete due occasioni da non perdere: leggere il nuovissimo Ghosts in lingua originale… e giusto in tempo per Halloween, oppure diventare membri onorari di Il club delle baby sitter!

Da qualche decennio l’usanza di festeggiare Halloween, ricorrenza di tradizione anglosassone, si è diffusa in tutto il mondo. Meno diffusa al di fuori delle Americhe è un’altra antica festa folclorica, il Giorno dei Morti (Dia de Muertos), che cade negli stessi giorni e onora i morti attraverso preghiere, offerte (ofrendas) e processioni nei cimiteri, che ben presto si trasformano in colorate feste di paese dall’inconfondibile iconografia. Nata in Messico, ma celebrata nelle zone degli Stati Uniti in cui la comunità centroamericana è più radicata, la festa del Giorno dei Morti è ormai conosciuta anche altrove, grazie a libri e film, anche per ragazzi (avete visto Il libro della vita – The Book of Life? Ve ne parlo nella galleria di film per Halloween).

ghosts-front-coverGhosts è l’ultimo fumetto di Raina Telgemeier, uscito in settembre negli USA per la casa editrce Scholastic e ancora inedito in Italia, ed è ambientato in una cittadina del nord della California, Bahía de la Luna, i cui abitanti prendono molto sul serio il culto dei trapassati: comunicano con i loro fantasmi come se fosse una cosa scontata, portano i visitatori in giro per la città per vivaci ghost tours e ogni anno organizzano celebrazioni che coinvolgono vivi e morti in una allegra  – e un po’ inquietante – sarabanda d’autunno.

Non tutti però apprezzano l’atmosfera fantasmatica della cittadina. Per la giovane Cat, appena trasferitasi con la sua famiglia,  la morte è una faccenda seria e assai poco affascinante. La sua sorellina Maya soffre di fibrosi cistica e ogni giorno la malattia minaccia di peggiorare e di consumarla fino in fondo.

Grazie all’amicizia con un ragazzino del luogo, Carlos, e all’esempio di Maya, piena di gioia di vivere nonostante la propria condizione patologica, la timorosa e scettica Catrina (che non a caso si chiama come l’icona del Dia de Muertos, l’elegante scheletro La Calavera Catrina) scopre un po’ alla volta che i fantasmi che popolano Bahía de la Luna e che spopolano nel Giorno dei Morti, sono un efficace tramite per superare le proprie paure, ma anche creature magiche e imprevedibili, accanto alle quali vivere momenti divertenti e commoventi.

Abbandonata la sfera biografica (anche se solo in parte: il libro è dedicato alla cugina, scomparsa prematuramente, e ispirato alla sua storia), Raina Telgemeier mette ancora al centro dei suoi racconti a fumetti gli affetti familiari e il rapporto fra due sorelle, così come lo spaesamento tipico della preadolescenza. Ritrovarsi in una nuova casa, doversi fare dei nuovi amici, vivere il conflitto fra la voglia d’indipendenza e la sicurezza della famiglia, sono tutte situazioni e temi ricorrenti dei fumetti dell’autrice e assolutamente tipici per la fascia di lettrici e lettori a cui si rivolge (10-12 anni, ma conosco suoi lettori sia più piccoli che più grandi… a cominciare da me).

A rendere inconfondibili e imperdibili i libri dell’autrice è lo stile, sia narrativo che grafico. Testi e immagini sono accomunati da una leggerezza contagiosa, con la quale vengono messe in scena situazioni sia buffe che toccanti e con cui vengono tratteggiati personaggi e ambienti. Una leggerezza che fa venire voglia di dire: questa è l’adolescenza che avrei potuto vivere e che vorrei poter raccontare, questi sono i disegni che mi piacerebbe saper fare. Nulla di troppo fuori portata, incredibile, virtuosistico, ma pagine intrise di autenticità, sincerità, ironia.

club_copertinaI fumetti di Raina Telgemeier in USA sono dei bestseller con altissime tirature e anche in Italia, paese in cui il mercato dei fumetti per bambini ragazzi è ancora piuttosto marginale, stanno ottenendo un seguito sempre più ampio. Dopo Smile e Sorelle (ve ne ho parlato qui e qui), la casa editrice Il Castoro continua a puntare sull’autrice, della quale ha da pochissimo pubblicato Il club delle baby-sitter – Kristy lancia un’idea.

L’adattamento a fumetti dei romanzi seriali di Ann M. Martin, grande successo editoriale per ragazzi negli Stati Uniti e giunto anche da noi a fine anni Novanta, sarà molto apprezzato dal pubblico, soprattutto femminile. La storia è quella di quattro amiche, studentesse delle medie, che decidono di fondare un club per scambiarsi consigli, idee e clienti per quella che è la loro principale occupazione extra-scolastica: fare le baby-sitter.

Naturalmente il racconto si snoda fra fratelli maggiori e minori, famiglie allargate e caotiche, scherzi e segreti. I caratteri (e le caratteristiche fisiche) delle quattro protagoniste sono ben assortiti in modo che molte ragazzine si possano identificare, siano esse timide o esuberanti, romantiche o sportive, con un temperamento artistico o giocoso.

bsc1_int-lr-61Chi fra i giovani lettori non ha mai (o non ancora) sperimentato l’entusiasmo di portare avanti un progetto collettivo e in maniera autonoma dagli adulti, attraverso Il club delle baby sitter scoprirà quanto può essere divertente ricoprire una carica prestabilita e gestire “cose da grandi” come riunioni, telefonate, pubblicità, rapporti interni ed esterni a un gruppo di pari. In tempi di relazioni sempre più regolate dai social network, anche fra i giovanissimi, chissà che una storia come questa non dia invece un impulso alla creazione di associazioni e club!

Aspetto con curiosità anche i prossimi tre volumi della serie scritta e disegnata da Raina Telgemeier, così come le edizioni italiane di Drama (ancora inedito) e Ghosts!

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