La fine del mondo in 80 giorni

Alle ore 20.45 di sabato 21 dicembre 1872, esattamente 140 anni fa, il facoltoso gentlemen inglese Phileas Fogg si precipitava al Reform Club per vincere una scommessa da 20.000 sterline per aver fatto il giro del mondo in 80 giorni…

Se oggi, 21 dicembre 2012, dovesse finire il mondo, mi pentirei di non aver seguito l’esempio di Fogg viaggiando in lungo e in largo per il globo, in treno, in slitta, in nave, a bordo di un elefante, per scoprirne le meraviglie. Ma per lo meno ho colto l’occasione di viaggiare per i cinque continenti grazie alle parole e alle immagini della brillante graphic novel di Dauvillier, Soleilhac e Jouvrai, ispirata al classico di Jules Verne!

Cliccate sulle immagini per godervi l’inizio della storia…

La trama de Il giro del mondo in 80 giorni è nota ai più, chi ha letto il romanzo da giovane, chi ha visto il rocambolesco film con David Niven, chi conserva il ricordo del delizioso cartone animato con animali antropomorfi ad esso ispirato, chi l’ha solo sentita citare…

Phileas Fogg, gentiluomo dalla personalità estremanente precisa ed organizzata, ha meno di tre mesi di tempo per circumnavigare il globo, dall’Europa fino a toccare le coste dell’Africa, per poi inoltrarsi nell’estremo Oriente e sbucare nelle Americhe, e da lì ritornare in patria. Non si tratta di scoprire esotiche bellezze, incontrare culture lontane, sperimentare usi e tradizioni, ma soltanto di mettere alla prova i moderni mezzi di trasporto e dimostrare che la terra è divenuta molto più piccola grazie all’ingegneria del vapore.

Nonostante una impeccabile tabella di marcia, lungo il tragitto finiscono per essere inevitabili contrattempi più “folkloristici”: la profanazione di un tempio a Bombay, che costa quasi la vita al maggiordomo Passepartout; il salvataggio della giovane vedova indiana Auda da un brutale rituale pagano; l’assalto dei pellirossa alla ferrovia in territorio statunitense…. tutti rovesci che finiscono per cementare la collaborazione e l’amicizia fra Fogg e il suo neoassunto valletto, e persino con l’ispettore di Scotland Yard Fix, compagno di viaggio in incognito, che pedina il milionario viaggiatore credendolo un rapinatore di banche latitante.

Fra ritardi, fughe, separazioni e ammutinamenti, purtroppo il viaggio di Fogg sembra durare un giorno in più del previsto, ma grazie alla relatività del tempo (e dei fusi orari), il lieto fine sarà assicurato!

Il giro del mondo in 80 giorni_copertinaIl giro del mondo in ottanta giorni, testi di Loïc Dauvillier, disegni di Aude Soleihhac, colori di Anne-Claire Jouvray, Tunué 2012, 16,90 euro.

La lunga e complessa avventura ideta da Jules Verne si trasforma in fumetto dal ritmo serrato, scandito da un montaggio di sequenze incalzanti e da una sapiente composizione delle tavole: 144 pagine d’impianto classico, ricche di vignette, nessuna delle quali spreca l’opportunità di caratterizzare un luogo, tratteggiare uno stato d’animo dei protagonisti, introdurre un fatidico comprimario.

Gli efficaci disegni, in bilico fra realisimo delle ambientazioni e personaggi più cartooneschi, e i bei colori dalle sfumature “vintage” (verdoni, beige, indaco), contribuiscono a ricreare ancora una volta un universo narrativo -quello dei capolavori di Verne- già più volte percorso, ma sempre accattivante.

Un’altra imperdibile proposta della collana Tipitondi delle edizioni Tunué, capace di regalare ai più giovani (e non solo) una sequenza di emozioni e divertimento.

Se il mondo non finisce a mezzanotte (manca poco, incorciate le dita…), fate ancora in tempo a procacciarvi il fumetto come regalo di Natale per lettori avventurosi da 10 anni in su!

Grazie agli amici di Tunué per aver fornito immagini e testi. Tutti i diritti riservati, avventura garantita.

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