Benvenuti a Cervellopoli di Matteo Farinella, Editoriale Scienza

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Il corpo umano è una macchina meravigliosa e pensare che faccia tutto “da sola”, senza che ci sia “qualcuno” di vivo che la guidi, sembra incredibile. Oppure no?

Quando penso al funzionamento del corpo umano, due sono le immagini che mi vengono in mente, entrambe derivate non da libri di scienze, ma da prodotti culturali in cui mi sono imbattuta quando ero una ragazzina (se siete nati negli anni Ottanta forse potrebbe essere lo stesso anche per voi).

La prima immagine è il ritratto dei globuli rossi antropomorfi protagonisti del cartone animato Siamo fatti così, alle prese con un viaggio lungo il sistema circolatorio per portare l’ossigeno vitale in tutto il corpo. La seconda è il presentatore Piero Angela in miniatura che si cala lungo il nervo ottico, in uno storico documentario trasmesso dalla RAI che inaugurò la serie La macchina meravigliosa.

Nel primo caso, l’idea che il corpo di ognuno sia “abitato” da piccole creature che svolgono un lavorio incessante e preciso corrisponde perfettamente alla visione animista propria dei bambini fino a una certà età (ma difficile da abbandonare!), ossia che ci sia vita e coscienza in tutti i processi che osservano e in tutte le cose che li circondano.

La miniaturizzazione dell’essere umano, allo scopo di entrare all’interno del corpo di un altro per esplorarlo, è invece idea cara alla fantascienza per adulti, che affascina moltissimo anche i ragazzi.

Le nanotecnologie applicate alla medicina ci avvicinano oggi alla realizzazione di fantasie come quelle messe in scena in Viaggio allucinante, film del 1966 (da cui Isaac Asimov trasse l’omonimo romanzo) che racconta l’odissea di un equipe di scienziati a bordo di un microscopico sottomarino, che devono cercare di salvare la vita di un collega agendo dall’interno del suo corpo. Anche in Salto nel buio di Joe Dante, del 1987, viene tentato un esperimento analogo, ma per un tentativo di sabotaggio la nano-navicella con a bordo il suo pilota viene per sbaglio iniettata all’interno del corpo di un inconsapevole cavia umana. Più di recente la serie animata televisiva Rick and Morty, adatta a un pubblico smaliziato e amante del grottesco, ha dedicato una puntata a una gita allucinante al “Parco di Anatomia”, luna park popolato di virus e batteri costruito dentro il corpo di un senzatetto!

Due recenti libri a fumetti di Matteo Farinella, ricercatore nell’ambito delle neuroscienze e disegnatore italiano ma di stanza in Inghilterra prima e negli Stati Uniti poi, sembrano rispondere a entrambe le suggestioni – il corpo umano come mondo densamente popolato e come nuova frontiera per micro esploratori – mentre ci portano a spasso per il cervello umano.

cervellopoli_cop_webBenvenuti a Cervellopoli è un fumetto espressamente rivolto a lettori a partire da 8 anni in su, di freschissima pubblicazione per Editoriale Scienza. Proprio come in Siamo fatti così, una giovane cellula, il neurone Ramon, viene condotto da un maestro più anziano all’interno della città di Cervellopoli, per osservare quello che accade e scegliere quale lavoro specializzato fare da grande. Grazie a questo pretesto, i due neuroni compiono un viaggio lungo il sistema nervoso e all’interno delle diverse aree del cervello, mostrando ai lettori le diverse attività che vi si svolgono.

Siamo dentro il corpo di una bambina che sta giocando all’aperto, quando uno scorpione si avvicina pungendole il piede. Questo incidente innesca una serie di attività che si svolgono in sezioni diverse di Cervellopoli e che coinvolgono i sensi in primis (comandati dai neuroni della corteccia sensoriale) ma che poi si trasformano in stimoli motori (corteccia motoria e cervelletto), emozioni (amigdala) e ricordi che diventano parte dell’esperienza (ippocampo).

La semplice reazione istintiva davanti alla puntura dello scorpione (schiacciare l’insetto per vendicarsi) viene infine essere rielaborata in idee astratte, come l’empatia verso un altro essere vivente e la curiosità nei confronti della sua specie. È proprio qui, nella corteccia frontale dove avvengono i processi più sofisticati, che il neurone Ramon sceglie di fermarsi per cominciare il suo apprendistato come operatore di Cervellopoli!

cervellopoli_1cervellopoli_2cervellopoli_3Alla fine del racconto, una mappa del sistema nervoso e una del cervello aiutano ricollocare nella realtà le diverse aree del corpo che lungo la storia sono state rappresentate come una futuristica centrale operativa, popolata di buffi neuroni affaccendati.

Grazie al linguaggio diretto e sintetico del fumetto, che permette di visualizzare concetti e azioni in scene sempre dinamiche, accostando alle immagini balloon di dialogo, vignette e didascalie esplicative, il viaggio all’interno del cervello orchestrato da Matteo Farinella non risulta affatto “cervellotico”, anzi estremamente divertente! L’accuratezza delle informazioni è garantita ma è trasmessa più efficacemente servendosi delle immagini, come è diventato consueto fare nelle infografiche.

Il fumetto non rinuncia ad avere anche uno stile molto accattivante, pop e surreale, che rende il viaggio a Cervellopoli non solo interessante ma anche visionario e sorprendente: le tavole sono piene di dettagli curiosi, di cui l’immaginazione vivace di bambini e bambine può nutrirsi per rimodellare la realtà oltre il dato visibile. Che è proprio l’attività più alta che il nostro cervello può compiere a tutte le età!

neurocomic-coverPer i più coraggiosi (parlo di adulti o lettori oltre i 12 anni) il viaggio nel cervello umano può continuare con Neurocomic, graphic novel firmato da Matteo Farinella e Hana Roš, pubblicato in origine dalla casa editrice inglese Nobrow e in Italia da Rizzoli Lizard nel 2014.

Qui siamo più dalle parti di Viaggio allucinante, con un protagonista che viene prima risucchiato all’interno di un libro a fumetti e poi, attraverso l’atto della lettura, attirato dentro un cervello umano. Comincia allora per lui un viaggio rocambolesco e un a tratti inquietante per trovare la via d’uscita dalla selva di neuroni in cui è intrappolato.

Fortunatamento il povero malcapitato non è da solo, ma incontra esimi neuroscienziati del passato – anch’essi stabilitisi nel cervello –  che sono in grado di spiegargli come passare da una zona all’altra del sistema nervoso sfruttando diversi sistemi di trasmissione, chimici, elettrici e immaginari.

La materia è complessa, i profani (come me) ci metteranno un po’ a capire di che cosa si sta realmente parlando, ma non potranno che restare affascinati dall’universo onirico e fantasmagorico creato dagli autori, che reinterpretano i fondamenti delle neuroscienze in chiave fantastica fino a renderli se non accessibili, di sicuro invitanti, senza dimenticare una forte struttura narrativa!

Le pagine di Neurocomic, vergate in un bianco e nero netto e oscuro, sono attraversate creature che paiono uscite dalla mitologia, da Alice nel paese delle meraviglie e Ventimila leghe sotto i mari, oltre che dai fumetti underground statunitensi degli ultimi decenni (Charles Burns, Robert Crumb), cha a loro volta riecheggiano i comics di fantascienza degli anni Sessanta.

Se alla fine della lettura sarete esaltati come me da questo modo originalissimo e affascinante di raccontare le scienze, sarete contenti di sapere che maggio sarà in uscita per i tipi di Nobrow un nuovo graphic novel di Matteo Farinella, The Senses: vi lascio immaginare di cosa parlerà!

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Titolo: Benvenuti a Cervellopoli

Autore: Matteo Farinella

Edizione: Editoriale Scienza 2017, 14,90€

 

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Titolo: Neurocomic

Autori: Matteo Farinella e Hana Roš. traduzione di Silvio Ferraresi

Edizione: Rizzoli Lizard 2014, 16€

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